Indice di edificabilità, cos’è e perchè è importante conoscerlo

Ogni volta che si costruisce un nuovo edificio ci sono diversi fattori da tenere a mente.
Il primo di questi è proprio l’impatto della presenza umana su quel determinato territorio, che si verifica sia in termini ambientali che in termini di sovraffollamento/vivibilità.
Per definire questo impatto si utilizza l’indice di edificabilità, una misura solitamente divisa nelle sottocategorie indice di edificabilità territoriale (relativo ad una superficie da urbanizzare) e indice di edificabilità fondiario cioè riferito ad un singolo lotto.

L’indice di edificabilità fondiario si calcola tramite la formula n*m3/m2, dove n è l’indice che moltiplica il rapporto tra volume edificabile e superficie del terreno su cui si intende costruire. La norma a cui fa riferimento l’indice è il D.M. 2 aprile 1968, n. 1444 che indica (tra l’altro) non solo i rapporti massimi tra gli spazi destinati agli insediamenti residenziali e produttivi e gli spazi pubblici o riservati alle attività collettive, ma anche i limiti inderogabili di densità edilizia (art. 7), di altezza degli edifici (art. 8) e di distanza tra i fabbricati (art. 9) che vanno rispettati per le diverse zone territoriali omogenee.

Grazie a questa norma le diverse aree vengono divise in territori: che rivestono carattere storico, artistico e di particolare pregio ambientale; totalmente o parzialmente edificate; destinate a nuovi complessi insediativi; destinate a nuovi insediamenti per impianti industriali; destinate ad usi agricoli; destinate ad attrezzature ed impianti di interesse generale.

Ad incidere sull’indice di edificabilità ci sono molte variabili (distanza da altri fabbricati, altezza massima, numero di abitanti del Comune, percentuale di copertura edificato in quella zona e molto altro ancora). Queste si applicano indistintamente sia per edifici in muratura che per i fabbricati in legno.

Oltre al già citato D.M. 1444/1968 l’indice di edificabilità deve rispettare anche normative regionali e comunali (non ultimo il piano regolatore), quindi il consiglio da seguire in questi casi è quello di avvalersi sempre dell’ausilio di professionisti competenti del settore per evitare il rischio di perdersi nel labirinto normativo-burocratico.

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